L’artista ungherese Milán Kopasz si racconta
Lo incontro a casa sua, in un appartamento che condivide con il fratello e un collega d’università a poche centinaia di metri dal Ponte Petőfi sul lato di Buda, a Budapest. L’abitazione è quella tipica degli studenti fuori sede ma la sua è decorata da decine di quadri e cartine geografiche, fotografie e cartoline. Budapest è coperta di neve, congelata da una temperatura di vari gradi sotto lo zero. Milán cammina lentamente per il salotto di casa sua, mi mostra dei quadri, degli schizzi; poi mi invita a sedermi ad un pesante tavolo di noce offrendomi una tazza di tè caldo. E’ un ragazzo di ventuno anni proveniente da Szolnok, un centro abitato dell’Ungheria orientale.
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