04.01.2011Alessandro Di Maio

The United States Holocaust Memorial Museum

Secondo la tesi ufficiale rilasciata dalle autorità statunitensi, i diciannove uomini affiliati all’organizzazione terroristica Al-Qā‘ida che l’11 Settembre del 2001 dirottarono quattro voli civili commerciali, programmarono il loro piano terroristico in modo tale da colpire le tre colonne portanti della forza degli Stati Uniti d’America nel mondo: il potere economico-finanziario, quello militare e quello politico. Per questo motivo, se per trafiggere il simbolo del commercio mondiale e il centro del potere militare, i terroristi schiantarono due aerei sulle torri del World Trade Center di New York City e uno sul Pentagono, l’ultimo aereo dirottato - esattamente il Boeing 757 della…

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04.01.2011Alessandro Di Maio

Il vecchio e il nuovo New Deal

Capire e interpretare l’America è difficile. Lo è anche per chi è cresciuto in Europa con miti, simboli, oggetti e modi di vita Made in USA. E’ necessario esplorare il Paese da cima a fondo, vivere la lentezza, le tradizioni, la purezza e il conservatorismo dell’America rurale, e fare propria la rapidità e la filosofia della vita urbana. Imparare il significato di Stati Uniti d’America è calarsi nella religione civile americana, nell’insieme di principi e valori scritti al momento dell’Indipendenza per sancire una nuova fase, un vita nuova per un uomo bisognoso di libertà. Sono principi e valori che ancora oggi costituiscono le basi dell’essere americano; le chiavi della storia e dell’evoluzione del popolo statunitense, che anche se messi da parte da una certa classe politica in alcuni momenti storici, rimangono i valori delle nazioni che compongono gli Stati Uniti.

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04.01.2011Alessandro Di Maio

Potomac, the American river

Il Potomac è un grande fiume dal nome evocativo e dall’esistenza millenaria, ma come tutto ciò che è del continente americano esso ha una storia non condivisa, spaccata a metà da una data che ha sancito il tramonto di una civiltà e il sorgere di un’altra. All’inizio del 1606 il successore della regina Elisabetta I, re Giacomo I Stuart d’Inghilterra, concesse licenza d’esplorazione e colonizzazione delle coste nord-orientali del continente americano ad una compagnia commerciale chiamata Virginia Company. Questa era suddivisa in due sottocompagnie - la Virginia Company of London e la Virginia Company of Plymouth – che avrebbero dovuto occuparsi rispettivamente della costa che va da Cape Fear (nel North Carolina) a Long Island (nello Stato di New York) e da Chesapeake Bay (tra Virginia e Maryland) all’attuale confine tra USA e Canada.

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04.01.2011Alessandro Di Maio

Sulla tracce di Lincoln, King e Castro

I toni rivoluzionari della campagna elettorale presidenziale portarono numerosi statunitensi a riscoprire o rispolverare le idee e le gesta di personaggi politici, rivoluzionari e padri fondatori. Il parco monumentale di Washington D.C. li rappresenta tutti. Indipendenza, libertà, diritti, schiavitù, tirannia, repubblica, diritti civili, eguaglianza, unione, felicità. Sono tutti termini che ritornano con il monumento a Lincoln, forse quello più ricercato di tutto il parco. Esso potrebbe essere riconducibile a molte importanti ed internazionali figure politiche, tutte quelle che ad ogni visita ufficiali vi si recano per omaggiare uno dei più famosi padri fondatori del Paese nordamericano. Eppure la visita che…

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04.01.2011Alessandro Di Maio

USA 2008, la crisi dell’auto

Parcheggiati sotto gli occhi rossi del grande obelisco bianco, un cospicuo numero di furgoncini esponeva souvenir americani di ogni tipo. A gestire le bancarelle erano per lo più asiatici, donne e uomini minuti seduti sui sedili anteriori intenti a muovere le dita sul bordo esterno della portiera al ritmo della musica gracchiata dallo stereo. Tra le bandiere a stelle e strisce, le macchine fotografiche usa e getta e le statuette di Abraham Lincoln e George Washington, vendevano magliette e tazze in porcellana con i volti di Barack Obama e Hillary Clinton con la stessa nonchalance con cui in Russia si…

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04.01.2011Alessandro Di Maio

Washington e lo sguardo del giornalista

Aspettai il bagaglio seduto su una panchina in compagnia di una grassa signora nera con in testa un cappello adornato da una grossa piuma azzurra. Ci fu detto che per errore le nostre valigie si trovavano al piano sottostante e che le avremmo ricevute personalmente da un addetto incaricato a prenderle. In realtà, come scoprimmo dopo, le valigie erano state prelevate a campione, aperte e controllate per sicurezza. Quando uscii fuori il sole era alto, l’aria fresca e frizzantina, l’ambiente tranquillo, affatto caotico, come insonorizzato dagli alberi forti e robusti tutt’attorno. I parcheggi per le auto erano vuoti, mentre taxi…

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