18.02.2012Alessandro Di Maio

Il barbiere di Gerusalemme

Ho chinato il capo a crocefissi, stelle di Davide e quadri della Mecca. Ogni volta con un barbiere diverso, con la speranza di un buon taglio e di una rasatura senza ferite. Da quando vivo in Medio Oriente ho conosciuto molti barbieri. Alcuni di loro mi hanno parlato in arabo, altri in ebraico, ma in genere ci incontravamo a mezza strada con l’aiuto dell’inglese. Ognuno di loro ha rasato la mia barba e accorciato i miei capelli con modi, tecniche e risultati differenti, ma due cose li accomunavano: la rassegnazione scolpita nei loro volti per un conflitto che non vede via d’uscita, e la facilità con cui mi hanno raccontato storie, regalato emozioni, consigliato luoghi e, ahimè, procurato cicatrici.

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28.01.2012Alessandro Di Maio

Il Giorno del Ricordo non voluto

Avevo promesso a me stesso di non scrivere sull’Olocausto. Il motivo non lo saprei nemmeno spiegare, ma sta di fatto che adesso, nel Giorno della Memoria, nella Settimana del Ricordo, non ho saputo resistere alla tentazione di esprimere la mia opinione. Il mondo - almeno quello ufficiale, accademico, politico - ha dedicato il 27 Gennaio al ricordo dell’umanità più spregevole, assurda e cattiva apparsa in 200mila anni di storia dell’uomo. Ricordare significa rispettare le vittime, riflettere sulla faccia più inumana dell’umanità, comprendere il perenne rischio della recidività delle azioni umane. Ricordare per ricordare non serve a niente. È necessario capire, agire, evitare che simili azioni possano ripetersi.

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26.11.2011Alessandro Di Maio

Terra Santa, il giornalismo in zone di conflitto

Nel Settembre del 2011, esattamente un anno dopo l’Egira che dalla Sicilia mi aveva portato in Medio Oriente, sotto il sole inclemente della costa mediterranea israeliana, attraversai i cancelli dell’Università di Herzliya, poco a nord di Tel Aviv. Il motivo? La terza edizione di “Media in Conflict Seminar” (MICS), il seminario di giornalismo in zone di conflitto che ogni anno è organizzato in Israele dall’Interdisciplinary Center di Herzliya e dall’European Youth Press.

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09.10.2011Alessandro Di Maio

Yom Kippur, il giorno dell’espiazione

La città è deserta, silenziosa, spettrale. Si ferma Tel Aviv, la capitale secolare dello Stato di Israele, la New York del Medio Oriente. Con essa, anche il resto del paese, dal Deserto del Negev al Monte Hermon, dal Mar Mediterraneo a Gerusalemme. È lo Yom Kippur, il giorno più sacro e solenne della religione ebraica.

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06.09.2011Alessandro Di Maio

Sulle Alture del Golan tra natura e guerra

Il Golan è terra fertile, rigogliosa, nera come la lava. È terra bagnata da fiumi nati altrove, terra di popoli e montagne strategiche. È un limbo conteso tra paesi confinanti, un peso sugli equilibri mediorientali e sulla vita di migliaia di persone.

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28.08.2011Alessandro Di Maio

Perdere un giorno di vita a Tel Aviv

Erano le due di notte e la strada verso l’ospedale di Tel Aviv era completamente sgombra e silenziosa. L’auto sfrecciava alla velocità di cento chilometri orari, lasciandosi dietro il vecchio porto cittadino, i barboni buttati sulle panchine del parco HaYarkon e i grattacieli semi illuminati del centro. Sharon guidava in silenzio. Io, sofferente come mai prima di allora, con la fronte grondante di sudore, urlavo come un asino ferito. Pochi minuti prima, un dolore acuto e costante all’altezza del rene sinistro aveva interrotto il mio sonno.

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