Recensione de ‘Armi, acciaio e malattie’
Perché alcuni paesi sono più ricchi di altri? Come mai toccò alla Spagna conquistare gli imperi americani e non furono i soldati incas a sbarcare nella penisola Iberica e conquistare l’interno continente europeo? Perché fu la civiltà europea ad imporsi sulle altre? Perché popolazioni abituate a vivere in determinati territori per migliaia di anni sono state espropriate in meno di due secoli dagli europei?
Per alcuni potrebbero essere delle domande scontante, per altri potrebbero essere delle domande utili a far passare un’ideologia razzista ed europeista, ma per il biologo statunitense Jared Diamond sono domande complesse e degne di risposte scientifiche.
Professore ordinario all’Università della California a Los Angeles e membro dell’Accademia Nazionale delle Scienze, Diamond ha ritenuto doveroso analizzarle a fronte di una teoria antropologica legata alla geografia mondiale e al caso.
Lo studio ha dato vita al libro “Armi, acciaio e malattie”, in Italia edito da Einaudi, vincitore del premio Pulitzer per la saggistica nel 1998, e considerato uno dei più importanti saggi scritti negli ultimi anni in materia.
Il libro spiega con minuzia di date, cifre, tabelle, grafici e mappe come la spiegazione razzista alle domande di partenza debba essere respinta per “non reggere ad un esame scientifico”. Secondo Diamond, “le diversità culturali non sono innate, ma affondano le loro radici in diversità geografiche, ecologiche e territoriali sostanzialmente legate al caso”.
Il professore ha girato il mondo per mettere alla prova le proprie ipotesi, riesaminare le prove nella tranquillità del proprio studio e attingere agli studi antropologici, geografici, sociologici, archeologici, genetici e geologici. Poi, convinto dai dati ottenuti e dalle prove riscontrate, ha elaborato la propria teoria, stilando con entusiasmo la breve storia del mondo degli ultimi tredici mila anni.
‘Armi, acciaio e malattie’ è questo, una teoria interessantissima e ben documentata, un libro destinato a diventare pietra miliare della ricerca preistorica e storica.
Recensione pubblicata da LaSpecula Magazine il 26 Ottobre 2005