Pioggia di razzi su Israele e raid aerei su Gaza
Doveva essere il primo weekend di primavera, ma il confine tra Israele e la Striscia di Gaza è stato al centro di un’intensa escalation di violenza che ha provocato quattordici morti e una decina di feriti.
Tutto è iniziato lo scorso venerdì, quando un gruppo di militanti del Comitato di Resistenza Palestinese (PRC) ha lanciato cinque razzi contro le cittadine israeliane del Negev occidentale, ferendo quattro persone.
L’esercito israeliano ha risposto lanciando una serie di raid aerei mirati che ha causato la morte di quattordici miliziani, tra cui Zuhir al-Qaisi, leader del PRC e ritenuto il pianificatore di un imminente attacco terroristico contro il confine meridionale di Israele.
L’uccisione del capo del gruppo palestinese responsabile nel 2006 del sequestro del soldato Gilad Shalit, ha scatenato la ripresa su larga scala degli attacchi palestinesi contro le città di Ashdod, Be’er Sheva e Ashkelon, causando altri quattro feriti.
Avital Leibovich, portavoce dell’IDF, ha parlato di una pioggia di cento missili e razzi di mortaio sparati in meno di due giorni dai militanti palestinesi di Gaza contro le città israeliane in festa per Purim, il carnevale ebraico.
Iron Dome, il sistema antimissile installato lo scorso anno - ha intercettato 27 dei 29 missili sparati contro le aree abitate. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato di voler continuare a neutralizzare chi pianifica attacchi contri i cittadini israeliani.
Articolo di Alessandro Di Maio, pubblicato parzialmente sul Quotidiano Libero l’11 Marzo 2012.