01.01.2011 Alessandro Di Maio

Ordine, disordine, entropia

Una volta studiai l’ordine e il disordine delle cose. L’entropia, la massa, la velocità, tutti fattori fisici interessanti che combinati fra loro da formule matematiche, dimostrano quanto qualsiasi azione o evento causi l’aumento di disordine, calore, velocità, entropia.

Secondo alcuni l’Universo è ancora in espansione, secondo altri è finito. Il movimento degli astri, le nostre azioni, quelle di eventuali e lontane forme di vita, disordinano l’ordine iniziale. Tutto porta al disordine.

Il disordine è sinonimo di vita, di movimento. Da quando siamo nati ci siamo tutti spesi per l’incremento dell’entropia mondiale e quindi universale. Arriverà un momento di picco? Se sì, per quanto ancora potremo aumentare l’entropia? Stiamo forse lavorando tutti per avvicinare il giorno ultimo di questo pianeta?

I medici presenti in sala al momento della mia nascita, i miei convulsi primi movimenti, le mie grida causarono l’incremento del disordine dell’universo, ed ogni cosa fatta o detta da quel momento ha sempre avuto in sé il seme del disordine.

Un ragazzo sta da solo, poi si innamora: l’entropia aumenta perché tutte le sostanze formate dall’organismo durante l’innamoramento costituiscono una donazione alla raccolta di disordine universale.

Due innamorati stanno insieme, si baciano, camminano abbracciati, si toccano i capelli, fanno l’amore: l’entropia aumenta.

Un uomo chiede la mano ad una donna. Si inginocchia e le dona un anello di diamante: il disordine aumenta, l’entropia pure. Visto che due particelle elementari e fondamentali della vita sociale - un maschio ed una femmina – si uniscono per formare un composto unico si potrebbe pensare il contrario, ma invece no, il disordine aumenta, si moltiplica ad una velocità maggiore di quella dei numeri bassi dell’orologio nucleare. Quanti uomini sono nati, cresciuti per trovare e lavorare il diamante? Quanta entropia hanno prodotto le macchine scavatrici nelle miniere del Sud Africa o del Congo?

E se i due decidessero di lasciarsi? "Beh in questo caso - direte voi - ritornano allo stato originario, e il disordine dovrebbe diminuire per tornare ad essere quello di prima". Se è questo che state pensando, se è questo che ritenete razionale vi state sbagliando. Il disordine aumenta anche in quel caso, non si ferma mai. Qualsiasi nostra azione risulterà inutile.

In piedi sul tram o da soli a camminare per una strada trafficata, seduti su una panchina ad osservare gli altri o a lavoro non facciamo altro che aumentare l’entropia e il disordine dell’universo. Crediamo di costruire ordine ma facciamo solo l’opposto.

Questo post è stato pubblicato per la prima volta il 20 Febbraio 2007 su Alexander Platz Blog