Kamikaze fa strage di israeliani in Bulgaria
Pubblicato da Libero Quotidiano - Edizione cartacea 19 Luglio 2012
Gerusalemme - Otto morti e trenta feriti. È questo il drammatico bilancio dell’attentato terroristico avvenuto ieri pomeriggio all’aeroporto di Burgas, in Bulgaria, sulla costa occidentale del Mar Nero. L’attentato, realizzato contro una comitiva di giovani turisti israeliani, probabilmente tramite un attentatore suicida, ha fatto tremare Israele portando il cuore in gola all’intera comunità israeliana.
L’atto terroristico non è stato ancora rivendicato, ma su di esso pesa la coincidenza con il diciottesimo anniversario della strage all’AMIA, la Mutua Associazione Israelita in Argentina, in cui ottantacinque persone persero la vita e trecento rimasero ferite per un’autobomba piazzata da agenti iraniani.
Secondo le prime ricostruzioni della polizia bulgara, alle 17:30 di ieri, ora locale, sarebbe esploso uno dei tre autobus aeroportuali destinati al trasporto dei passeggeri israeliani atterrati alle 16:45 all’aeroporto “Sarafovo” di Burgas da un volo proveniente da Tel Aviv. Sulla vettura viaggiavano circa quarantaquattro persone, otto delle quali morte sul colpo. L’esplosione avrebbe incendiato gli altri due autobus, ferendo altri passeggeri. Tra le vittime, sei israeliani e una guida turistica bulgara.
VERSIONI CONTRASTANTI
Alla ricostruzione delle autorità locali si contrappongono le testimonianze di alcuni feriti, secondo cui ci sarebbero state esplosioni simultanee contro tutte le tre vetture aeroportuali. Il sindaco di Burgas, Dimitar Nikolov, ha parlato di «esplosivo piazzato sull’autobus», ma secondo numerosi feriti si tratterebbe di un attentato kamikaze realizzato da un uomo salito sull’autobus un momento prima dell’esplosione.
Il ministro degli esteri israeliano Avigdor Lieberman ha immediatamente organizzato un’unità di crisi in costante contatto con la polizia locale e con il ministro degli esteri bulgaro Nickolay Evtimov Mladenov, recatosi immediatamente sul luogo dell’attentato. Anche l’ambasciata israeliana in Bulgaria starebbe investigando sull’esplosione.
Associando l’attentato di ieri con la strage all’AMIA di Buenos Aires del 1994, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non ha dubbi sul mandante dell’atto terroristico: «Tutte le tracce portano all’Iran, che da mesi cerca di colpire obiettivi civili israeliani in Thailandia, India, Georgia e Cipro. Israele», ha continuato il premier, «reagirà con forza contro il terrorismo iraniano».
ALLARME SOTTOVALUTATO
Subito dopo l’attacco, lo scalo aeroportuale bulgaro è stato chiuso, mentre le autorità israeliane hanno sospeso tutti i voli diretti per Bulgaria, Croazia, Serbia, Grecia, Sudafrica, Tailandia, Turchia e Azerbaijan.
Dallo scorso Gennaio, quando un pacco bomba era stato trovato su un autobus di turisti israeliani in viaggio dalla Turchia alla Bulgaria, le autorità israeliane (ma anche i servizi segreti russi) hanno più volte invitato le autorità locali a incrementare la sicurezza nei confronti dei gruppi turistici israeliani nel Paese a causa della nota vulnerabilità bulgara all’infiltrazione di militanti islamisti dal confine con la Turchia.
Secondo i servizi segreti israeliani, l’attentato kamikaze di ieri sarebbe opera del gruppo terrorista libanese “Hezbollah” - braccio armato dell’Iran in Vicino Oriente - da mesi a caccia di un obiettivo israeliano all’estero per rispondere all’uccisione del comandante militare Imad Mughniyeh operata quattro anni fa dal Mossad.
Articolo di Alessandro Di Maio pubblicato su Libero Quotidiano il 19 Luglio 2012.