Good morning Kosovo!
Oggi 17 Febbraio 2008 il Parlamento Kosovaro riunito in seduta straordinaria ha proclamato unilateralmente l’indipendenza dalla Serbia. L’indipendenza kosovara è stata dichiarata rispettando le indiscrezioni e le previsioni degli ultimi giorni.
L’approvazione per acclamazione della proposta letta in aula dal primo ministro kosovaro in pectore Hasmin Thaci, ha consacrato il 17 Febbraio - un giorno dopo la Lituania, un giorno prima del Gambia - giorno dell’indipendenza per il 193mo Stato mondiale.
Immediata la reazione della Serbia. Il neopresidente Boris Tadic ha fatto sapere che “la Serbia non riconoscerà mai l’indipendenza del Kosovo, ma anzi reagirà con tutti i mezzi pacifici, diplomatici e legali per annullare quanto messo in atto”, mentre il premier Vojislav Kostunica ha definito il Kosovo “un falso Stato” ed ha accusato USA e EU per la loro “disponibilità a violare l’ordinamento internazionale a favore dei loro interessi”.
Sulla stessa onda la Russia, storico alleato della Serbia e dei popoli slavi del sud. In una conferenza stampa effettuata la scorsa settimana, Putin aveva definito illegale e immorale un Kosovo indipendente, e dichiarato l’intenzione di attuare una serie di contromisure che potrebbero riaccendere la miccia nei Balcani.
Di cosa si tratti Putin non lo ha specificato, ma le dichiarazioni rese ultimamente da alcuni esponenti della sua amministrazione fanno pensare non soltanto ad una convocazione del Consiglio di sicurezza dell'Onu e alla richiesta che la missione Onu in Kosovo (Unmik) dichiari “nulla e non avvenuta” l'indipendenza, ma anche ad azioni diplomaticamente più rischiose come l’appoggio ad una richiesta serba di separare dal Kosovo indipendente la parte settentrionale abitata in maggioranza da serbi, la riapertura della questione sullo status della Repubblica Srpska, richiedendo l’autonomia dalla Bosnia e la successiva annessione alla Serbia, e la pretesa di un nuovo referendum in Montenegro per la ricongiungimento con Belgrado.
Le contromisure di Mosca potrebbero non fermarsi ai Balcani, ma proseguire nel Caucaso con la richiesta di unificare l’Ossezia del Sud – territorio georgiano – con la russa Ossezia Settentrionale e far proclamare l’indipendenza della Abkhazia, regione georgiana abitata prevalentemente da russi.
I leader kosovari aspettano il riconoscimento dell’indipendenza da parte degli Stati Uniti e dei vari paesi dell’Unione Europea. Domani si riunirà il Consiglio dei Ministri degli Esteri europei per discutere sulle modalità di riconoscimento del nuovo Stato.
Intanto, mentre a Mitrovica, capitale della zona nord abitata in maggioranza da serbi, e a Belgrado si temono disordini, nelle strade di Pristina si fa festa con la bandiera albanese e quella appena disegnata del Kosovo indipendente.
Articolo pubblicato su LaSpecula Magazine il 17 Febbraio 2008.