Piccolo omaggio a Horst Faas, fotogiornalista di guerra
Oggi è morto Horst Faas, fotogiornalista di guerra e vincitore di due premi Pulitzer. Aveva seguito la Guerra del Vietnam con il coraggio di chi sa di dover denunciare ingiustizie e massacri a rischio della propria vita, e con la passione di chi conosce il vero significato e valore del giornalismo.
Lavorando per l’Associated Press (AP), Horst è stato uno dei primi giornalisti a scattare fotografie di guerra così cariche di energia da riuscire a scioccare l’opinione pubblica americana e spingerla verso posizioni pacifiste, a favore di un ritiro immediato delle truppe americane dal Vietnam.
Scrivo questo post per rendergli omaggio e ringraziarlo per la scrupolosità e l'onestà con cui ha svolto il mestiere di giornalista. Gli rendo omaggio per affermare ancora una volta, anche qui, quanto sia importante la figura del giornalista di guerra, quanto enorme sia il suo contributo all’umanità e quanto irremovibile sia la mia intenzione di diventare finalmente un giornalista di guerra, magari seguendo la strada di Horst e quella di molti altri.
Sono tanti gli amici, i colleghi e i conoscenti che continuano a chiedermi perché ho lasciato la Sicilia per vivere in Medio Oriente. La risposta è semplice e sempre la stessa: vivo in una zona di conflitto a bassa-media intensità per abituarmi gradualmente agli orrori che gli uomini sono capaci di fare. Qui ho la possibilità di imparare a resistere alla polarizzazione estrema della guerra, alle armi da fuoco, al rumore degli spari, ai feriti, ai morti, alle notizie false che corrono da una parte e dall’altra, all’odio e all’umanità che solo un conflitto e una guerra possono causare.
Horst era probabilmente abituato a tutto questo. Io lo sto facendo adesso.
Ciao Horst, grazie per quello che hai fatto.
Gerusalemme, 11 Maggio 2012
Alessandro Di Maio