02.01.2011 Alessandro Di Maio

Bianco, nero, colore

Le immagini in bianco e nero corrono sul filo dei ricordi. Gli uomini sono piccoli, numerosi e brulicanti come formiche. Tutto gira velocemente, tutto è sfocato. I suoni non esistono, ci sono solo immagini.

Il mondo gira su se stesso e attorno al Sole, la Terra si rivoluziona, rimane la stessa. Anzi cambia lentamente, si riforma, muta, rivoluziona. La Terra si distrugge.

Noi uomini siamo gli stessi, non mutiamo eppure sembriamo farlo. Ci crediamo. Sembriamo scaldati dal primo colore. Costruiamo e decostruiamo, distruggiamo e c’incontriamo; poi discutiamo, dormiamo, ci innamoriamo e ammazziamo.

Tutto gira, l’essere umano gira intorno al mondo. Lo fa in tondo facendo cascare la Terra e andando tutti giù con essa, per terra.

Il colore si ridefinisce, ridefinendo gli uomini. Cadono imperi e se ne rafforzano altri, crollano muri e se ne ergono di nuovi, gli scienziati lasciano le lavagne per gli schermi al plasma, gli studenti i libri per i telefoni, le mogli gli amanti per i mariti, i mariti le manti per le mogli.

Il mondo corre su di un aereo e dimentica i lunghi treni express. Gli uomini non viaggiano, dormono volando, mentre le merci navigano, si spostano, fluttuano dal Perù al Giappone, dalla Norvegia al Sud Africa. Non vediamo niente, non sentiamo nulla e quindi non parliamo, non diciamo.

Gli angoli del mondo si fanno piazze, le strade muoiono. Adesso tutto è veloce e colorato. Niente bianco, niente nero. Tutti parlano, non si toccano. Parlano, parlano e parlano. Il colore è arrivato, siamo tutti più belli, allegri, contenti, convinti di essere nel futuro che verrà. Allora ci sposiamo prima e facciamo figli, colorati anch’essi dalla luce della tecnologia che si è fatta scienza.

E’ bello, sembriamo ricchi ma non lo siamo. Sappiamo di non esserlo ma andiamo avanti. Corriamo per gli acquisti, lottiamo per gli acquisti e vendiamo noi stessi per il segno di essere belli e felici come nel colore. Ci illudiamo, moriamo.

Questo post è stato pubblica per la prima volta su Alexander Platz Blog il 22 Novembre 2007